Gianni Morandi

GLI ESORDI (1961-1962)

Ha talento da vendere Gianni, grinta e sogni ed una grande voglia di combattere ma, in un piccolo paese queste caratteristiche non sono moneta contante. Quando gli arriva una telefonata di Bruno Taschini, in quel ’61, un impresario che fa anche il sarto e che gli propone di andare a Novellara di Reggio Emilia per mettere su un orchestra, addirittura con il suo nome “Gianni Morandi ed il suo complesso”, accetta subito. La prima scrittura e’ dell’estate di quell’anno, a San Mauro mare, al dancing Arlecchino, per una serie di spettacoli.

Gianni esegue pezzi dell’epoca, come "Legata ad un granello di sabbia" ma, anche, brani alla chitarra come "Apache", verrà soprannominato il “Paol” Anka italiano, con evidente errore ortografico sui manifesti.
Proprio in quell’estate ci sarà l’incontro con Paolo Lionetti, arbitro di pugilato, commerciante di olii lubrificanti e gestore di juke-boxes che riuscirà ad ottenere un provino con la RCA, multinazionale che produce dischi. Non ha mai visto Roma, Gianni, ne’ una sala d’incisione ma e’ la carta piu’ importante della sua vita, la gioca con tenera incoscienza.

I pezzi presentati sono “Il cane di stoffa”, “Non arrossire”, “Non esiste l’amor”, li eseguirà accompagnato al piano da Lilli Greco. Intanto si iscrive ad Imola ad un concorso per voci nuove, "La caveja d'oro", si porterà a casa il primo premio che gli sarà consegnato da Enzo Tortora, vincerà anche, il 15 Aprile 62, il Festival di Bellaria, non gli andrà altrettanto bene al "Disco d'oro",una gara musicale che si tiene a Reggio Emilia e che lo vedrà soltanto sesto,la vittoria sarà della Zanicchi.

Intanto Lionetti sollecita l'esito del provino alla RCA. Sarà Franco Migliacci ad occuparsene, come un segno, il nastro dell'inciso gli si arrotolerà alla caviglia dopo essere caduto, diventerà il più grande collaboratore di Gianni. Sarà proprio lui a levigare un pezzo che gli arriva dalla Francia,scritto da un emigrato,Tony Dori, "Andavo a cento all'ora", l'incisione è del 16 aprile '62, Migliacci la firmerà con lo pseudonimo "Camucia", viene dal successo mondiale di "Volare", forse non si fida a rischiare il suo nome su quel ragazzino goffo, ma naturale e trascinante.

La prima apparizione televisiva di Gianni è in "Alta pressione", di Enzo Trapani, il 16 settembre 62, successivamente ci sarà lo show di Neil Sedaka, quindi "Il signore di mezza età" di Marcello Marchesi. E' la volta di Morricone di offrirgli una opportunità con un nuovo 45 giri, "Go kart twist", che diventerà colonna sonora del film "Diciottenni al sole". I giovani cominciano a volergli assomigliare, le ragazzine a spedirgli lettere d'amore, gli accade tutto facilmente, troppo, questo scatena l'apprensione di Renato Morandi, che aveva inculcato nel figlio l'idea che niente gli sarebbe stato regalato, che doveva sudarsela la vita ed è famoso già Gianni, quando suo padre vuole che ancora lo aiuti nella bottega di calzolaio che, frattanto, ha aperto a Bologna, e sul momento lui si arrabbia perché pensa che il motivo sia quello di richiamare clienti grazie alla sua popolarità, ma a distanza di anni quel ricordo lo intenerisce perché capisce che, forse, la spiegazione è da ricercare nella certezza che papà Morandi aveva che il sogno del suo ragazzo non sarebbe durato a lungo ed allora sarebbe stato comodo acquisire clienti per la calzoleria, che, comunque, rappresenta un lavoro sicuro.

Gianni in quegli anni è plasmabile, accetta i consigli di tutti, ma è con Migliacci che contrarrà un debito di riconoscenza enorme, sarà lui a sgrezzarlo, ad insegnargli i trucchi del mestiere, ad "educarlo" ed a scrivergli i pezzi migliori.


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